Attenzione! Questa è la versione italiana dell’articolo in inglese “Mentoring new voices in forced migration publishing” pubblicato sul n.70 di Forced Migration Review, rivista dedicata alle migrazioni forzate e prodotta dal Refugee Studies Centre di Oxford. Puoi leggere qui la versione originale. Se invece ti interessano gli altri articoli in italiano, li trovi qui.

I commenti degli autori che hanno partecipato a un nuovo tipo di mentorato offrono informazioni utili su come favorire l’inclusione di punti di vista poco rappresentati nelle pubblicazioni dedicate alle migrazioni forzate.

La pubblicazione, soprattutto nelle riviste basate sulla revisione tra pari, rimane uno dei modi più concreti per condividere informazioni sulle migrazioni forzate, promuovere borse di studio e obiettivi individuali di carriera e influenzare l’opinione pubblica. Da uno studio del 2020 pubblicato sul Journal of Refugee Studies, probabilmente una delle riviste più autorevoli del settore, è emerso che il 90% degli articoli portava la firma di un ricercatore che viveva nel Nord del mondo[1]; nello stesso periodo, l’85% dei migranti forzati si trovava nel Sud[2]. Questo squilibrio di potere condiziona al Nord l’emissione di borse di studio dedicate alla questione delle migrazioni forzate e solleva interrogativi fondamentali riguardo la distribuzione di potere all’interno del settore. Cresce la consapevolezza che lo status quo debba cambiare, sia per promuovere l’inclusione dei ricercatori del Sud, sia per assicurarsi che la ricerca rifletta le conoscenze e le informazioni di coloro che più sono vicini al fenomeno delle migrazioni forzate, avendo in molti casi vissuto esperienze incomparabili; ma come trasformare questo riconoscimento in un reale cambiamento?

Acquisire conoscenze, cercare soluzioni  

Per capire come migliorare l’accesso e la rappresentatività, il Local Engagement Refugee Research Network (LERRN) ha collaborato con la redazione di Forced Migration Review alla creazione di un nuovo tipo di mentorato che includesse punti di vista precedentemente poco rappresentati. L’iniziativa è sorta grazie ai promettenti risultati di altri progetti, in particolare il Displaced Scholars Peer Mentoring Program tenuto dal Kaldor Centre for International Refugee Law presso l’University of New South Wales e dal Raoul Wallenberg Institute presso la Lund University. Queste iniziative hanno fornito un servizio di mentorato tra pari e altre forme di supporto ai giovani ricercatori che hanno vissuto la migrazione forzata[3].

Per elaborare il progetto, FMR e LERRN hanno riunito un comitato consultivo composto da migranti e da partner stanziati nelle regioni di maggior affluenza dei rifugiati del Sud del mondo. Il comitato ha aiutato a formulare la richiesta di articoli per questo numero di FMR riguardo a ”Conoscenza, voce e potere” e ha anche fornito pareri su come si possano superare gli ostacoli all’inclusione. In seguito a queste consultazioni, FMR e LERRN hanno condotto un sondaggio tramite una sessione informativa dal tema “Scrivere per FMR” con lo scopo di raccogliere informazioni sulle barriere alla pubblicazione. La maggior parte di coloro che ha risposto era impiegato in università, ONG o agenzie ONU nel Sud del mondo. Si trattava per un terzo di individui che avevano vissuto l’esperienza della migrazione; più della metà era nato nel Sud del mondo e un terzo era donna. Tra le informazioni ricavate:

la lingua rimane un ostacolo importante per essere pubblicati su FMR, soprattutto per rifugiati e migranti. Nonostante FMR riceva e pubblichi articoli in inglese, arabo, francese e spagnolo, migranti e rifugiati hanno segnalato come un ostacolo significativo la predominanza dell’inglese sulla scena internazionale, sia reale che percepita, e la conseguente impossibilità di  scrivere in altre lingue. D’altro canto, gli autori che non erano rifugiati né migranti, a prescindere dalle loro relazioni con il Sud del mondo, sono stati più propensi a citare la mancanza di tempo;

vi è scarsa conoscenza dei processi di pubblicazione, mancanza di fiducia nelle proprie abilità di scrittura o nelle proprie idee. Forse perché aveva autonomamente scelto di frequentare un workshop su come scrivere per FMR[4], la maggior parte di coloro che ha risposto sostiene di aver avuto difficoltà a pubblicare. Alla domanda su come fare per abbattere queste barriere, tutti i partecipanti hanno citato il servizio di mentorato come l’intervento più utile per aumentare il loro coinvolgimento. I temi che dovrebbero essere affrontati dai mentori comprendono il dare informazioni sui processi di pubblicazione, creare fiducia nelle idee degli autori e aiutarli a strutturare un articolo per la pubblicazione.

Seguire nuovi autori

Per rispondere al chiaro e impellente bisogno di mentorato nel campo delle pubblicazioni sulle migrazioni forzate, FMR e LERRN hanno lanciato, nel dicembre 2021, un progetto pilota volto a favorire l’inclusione di autori con un background migratorio e/o provenienti dal Sud del mondo. Nove autori sono stati selezionati in base al valore del loro articolo di prova e di una breve dichiarazione personale, ricevendo poi un’ora di consulenza online uno a uno e successivi commenti scritti sulle loro bozze. Nonostante la partecipazione al programma non garantisse la pubblicazione, ha comunque fornito agli autori consigli personalizzati su come rendere le proprie proposte più competitive.

I resoconti dei partecipanti sono stati estremamente favorevoli: tutti hanno affermato che il programma li ha aiutati a superare gli ostacoli alla pubblicazione che avevano incontrato e che lo avrebbero consigliato ad altri. La maggior parte ha sostenuto di aver migliorato la propria capacità di scrivere un articolo valido, ragion per cui in tanti avevano partecipato al programma. Diversi allievi hanno sostenuto che la consulenza li ha aiutati a perfezionare l’argomento del loro articolo, adattandolo agli specifici requisiti di FMR. Un partecipante ha anche fatto presente che hanno potuto ricevere consigli personalizzati sulla scrittura dedicata alle migrazioni forzate, cosa che non era possibile nemmeno presso i loro stessi istituti.

Anche i mentori hanno fornito commenti positivi, sottolineando che hanno imparato dall’interazione con i propri allievi, in particolare riguardo alle tematiche sviluppate negli articoli di prova. Diversi mentori hanno superato il monte ore concordato per sviluppare un approfondito e continuo dialogo con coloro che stavano seguendo. Tuttavia, alcuni hanno percepito di non essere in grado di dare consigli su certe particolari difficoltà affrontate dai ricercatori nel Sud del mondo, come le possibili conseguenze negative della pubblicazione di argomenti politicamente sensibili. In qualsiasi programma futuro sarà importante includere mentori con esperienza in questo tipo di problematiche e fornire consigli a coloro che non sono abituati ad approfondire sensibilità politiche specifiche. Resta da vedere come i futuri programmi di mentorato riusciranno ad affrontare l’ostacolo dell’egemonia reale e percepita dell’inglese sulla scena delle pubblicazioni dedicate alle migrazioni forzate.

Progetti futuri

Il successo del progetto pilota di mentorato ha spinto LERRN e FMR a continuare a investire in ulteriori passi avanti per favorire la diversificazione degli autori pubblicati sui loro canali comunicativi. FMR vuole creare un progetto permanente per quegli autori che hanno un background migratorio e/o vivono nel Sud del mondo e vorrebbero ricevere supporto per lo sviluppo di nuovi articoli. In parallelo, terrà regolarmente webinar dedicati ai processi di pubblicazione e agli specifici requisiti della rivista. Il programma pilota e il sondaggio hanno fornito elementi estremamente utili che aiuteranno FMR a creare iniziative volte a sanare lo sbilanciamento tra autori.

LERRN continuerà a supportare la localizzazione della ricerca accademica tramite i propri webinar[5] e altri programmi. In collaborazione con l’International Development Research Centre canadese (IDRC), LERRN sta lanciando un network mondiale di Tavoli di Ricerca sulle Migrazioni Forzate[6] che incorporeranno le lezioni apprese tramite il programma di mentorato, compresi l’insegnamento tra pari e un’attiva promozione della diversità linguistica come parte di uno sforzo per spostare il potere verso autori e studiosi del Sud del mondo.

Il programma pilota ha sottolineato l’importanza di una collaborazione significativa e dell’ apprendimento reciproco tra gli autori con molta e poca esperienza, in particolare se provenienti dal Sud del mondo. Ha inoltre evidenziato il bisogno di creare un ambiente inclusivo nel campo delle pubblicazioni, soprattutto per superare barriere come l’esclusività linguistica e per ridurre il possibile pericolo cui vanno incontro alcuni autori del Sud. Infine, lo scopo di tutte queste iniziative è di assicurarsi che le pratiche e la programmazione vengano discusse e modellate proprio da coloro che più sono colpiti dalle migrazioni forzate. Rimane ancora molto da fare per raggiungere lo scopo, in particolare per quanto riguarda l’egemonia dell’inglese, ma siamo pronti a fare la nostra parte per contribuire a questo tardivo e necessario cambiamento.

Heather Alexander heatheralexander@cunet.carleton.ca

Research Officer, LERRN, Carleton University

James Milner jamesmilner@cunet.carleton.ca          

Project Director, LERRN; Associate Professor, Carleton University

Alice Philip alice.philip@qeh.ox.ac.uk

Managing Editor, FMR, University of Oxford

[1] Rachel McNally and Nadeea Rahim, “How global is the Journal of Refugee Studies?” (2020). https://carleton.ca/lerrn/2020/how-global-is-the-journal-of-refugee-studies/

[2] In seguito all’invasione dell’Ucraina e alla successiva evacuazione di migliaia di rifugiati all’interno del territorio europeo, le statistiche sono cambiate; tuttavia, all’interno del settore, continua la prevalenza di autori occidentali, soprattutto anglofoni.

[3] Kaldor Centre Displaced Scholars Peer Mentoring Program: https://www.kaldorcentre.unsw.edu.au/displaced-scholars-peer-mentoring-program

[4] Per seguire il webinar, visita la pagina https://www.fmreview.org/writing-fmr

[5]https://carleton.ca/lerrn/learn-with-lerrn/webinars/#lerrn-idrc-webinar-series

[6]https://carleton.ca/lerrn/learn-with-lerrn/webinars/#lerrn-idrc-webinar-series

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