Come ti avevo accennato nel post precedente, da oggi inizierò un approfondimento sulle certificazioni delle lingue che conosco, partendo dall’italiano L2.
L1, L2… ma che sono?!?
Se la prima cosa che ti viene in mente leggendo queste sigle è la battaglia navale sei leggermente fuori strada ma come per il celebre gioco equivalgono a delle coordinate che aiutano a orientarsi nel mare delle lingue.
L1 o LM sta per lingua madre ovvero la prima lingua con la quale entriamo in contatto da bambini, di solito parlata dalle persone che si prendono cura di noi e che impariamo in maniera immersiva, cioè facendone esperienza diretta con (quasi) tutti i sensi.
La L2 invece è la lingua seconda, che apprendiamo e utilizziamo nel momento in cui decidiamo di trasferirci in un altro paese; è il caso ad esempio del francese per un rifugiato siriano trasferitosi a Parigi così come dello spagnolo per un ingegnere russo che vive a Madrid.
Anche in questo caso si parla di apprendimento immersivo perché è un’altra lingua rispetto a quella natia del migrante ma è ampiamente usata nel contesto in cui questo si sposta.
La LS infine è la lingua straniera, come quelle che si insegnano a scuola in Italia: l’inglese, il tedesco, il cinese e così via. Si differenzia dalla L2 perché l’ambiente in cui viene insegnata non parla quella lingua comunemente ma la usa solo per determinati scopi (nell’ambito degli affari, delle comunicazioni internazionali ecc.).
C’è poi un ulteriore sigla per le lingue classiche, LC, ma dubito che ti verrà richiesta una certificazione in quel campo, a meno che tu non abbia gareggiato in un Certamen Linguae Classicae o ti sia iscritto a Lettere Classiche.
Per fare un esempio concreto e capirci meglio: io sono madrelingua italiana perciò la mia L1 è l’italiano; ho studiato inglese, spagnolo e hindi che rappresentano le mie LS ma se mi trasferissi a Tokyo per cinque anni probabilmente imparerei il giapponese che a quel punto diventerebbe la mia L2. Infine, l’LC di cui conservo ancora qualche ricordo grazie alla meravigliosa docente di prima liceo è il latino.
Sento già la tua voce tra il timido e l’annoiato che obietta: “Sì, interessanti tutte queste definizioni ma a noi che servono? L’italiano è l’italiano, rimane uguale che io lo impari da bambino o da adulto, a Timbuctù o a Katmandu”. Ed è qui che ti volevo: il modo in cui entriamo in contatto con una lingua determina in buona parte il successo o meno del suo apprendimento. Questo significa che, tra le altre cose, stabilire quale sia il rapporto tra le lingue che già conosco e quelle che voglio imparare consente di modificare i processi di apprendimento e insegnamento.
Ed è per questo che le certificazioni di cui ti parlerò sono per l’italiano L2.
L’italiano con un CLIQ
Nel 2013 i quattro enti principali che si occupano di certificazione dell’italiano – l’Università per stranieri di Siena, l’Università per stranieri di Perugia, la Società Dante Alighieri e l’Università degli Studi Roma Tre – hanno costituito un’associazione con lo scopo di stabilire uno standard comune nella valutazione e rendere comparabili i loro diplomi, avvicinandosi sempre di più alle direttive fissate con la creazione del QCER.
Il nome dell’associazione è CLIQ: Certificazione Lingua Italiana di Qualità.
Le certificazioni di italiano L2: veniamo al dunque
Nonostante la condivisione di obiettivi e standard, ogni ente ha mantenuto la propria certificazione chiamandola con un nome diverso.
Vediamo quali sono:
- CILS. Rilasciata dall’Università per stranieri di Siena è suddivisa in sei livelli, corrispondenti alle fasce del QCER: CILS A1, CILS A2, CILS 1, CILS 2, CILS 3, CILS 4. I primi tre sono a loro volta suddivisi in moduli a seconda della fascia d’età degli apprendenti: bambini, adolescenti e adulti.
Ad esclusione dell’A1 e dell’A2, che ne prevedono solo quattro, per ottenere ogni certificazione è necessario superare cinque parti incentrate sulle abilità di base: ascolto, lettura, produzione scritta, produzione orale e analisi delle strutture di comunicazione. Ad ogni parte è assegnato un punteggio che varia da 7 a 20; se non raggiungi un punteggio adeguato, in alcuni casi è possibile ripetere solo alcune prove in esami successivi per riuscire a ottenere la certificazione completa.
Nel corso del 2020, a causa del diffondersi dell’epidemia di Covid19, è stata introdotta la modalità solo orale per i livelli A2 integrazione e B1 cittadinanza.
Il tempo di completamento delle prove va dalle 2 alle 5 ore mentre i prezzi partono da 40 euro per i primi livelli fino ad arrivare ai 160 per il C2. (Attenzione! Queste indicazioni sono valide per la sede principale, quella di Siena; per sostenere l’esame presso un altro ente trovi qui l’elenco di quelli ufficiali, in Italia e all’estero.)
- CELI. Anche questa certificazione, promossa dall’Università per stranieri di Perugia, ha una corrispondenza univoca con i livelli del QCER: CELI impatto, CELI 1, CELI 2, CELI 3, CELI 4, CELI 5. Tuttavia differenzia nettamente gli utenti a cui si rivolge, prevedendo oltre agli esami generali menzionati anche delle prove specifiche per immigrati adulti che abbiano un progetto di vita stanziale in Italia (CELI impatto I – A1; CELI 1I – A2; CELI 2I, cittadinanza – B2) o per adolescenti tra i 12 e i 18 anni (CELI 1A – A2; CELI 2A – B1; CELI 3A – B2).
La struttura degli esami è simile a quella della CILS, suddivisa in comprensione e produzione scritta e comprensione e produzione orale. I punteggi assegnati oscillano tra gli 8 e i 40 a seconda delle prove e sono valutati sulla base di criteri che è possibile consultare sul sito dell’Università.
I prezzi sono più contenuti perché variano dai 15,38 euro del CELI impatto ai 100 di quelli generici; il tempo di esecuzione invece si aggira tra le 2 ore e mezza e le 5 ore.
- PLIDA. Parte del più ampio progetto di promozione della lingua italiana, sia in patria che all’estero, incentivato dalla Società Dante Alighieri, questa certificazione ha costi differenti in base alla sede in cui viene richiesta. Le tariffe variano dai 50 ai 170 euro circa.
La durata dell’esame invece è minore rispetto ai precedenti poiché varia da 1 ora e mezza a 4 ore.
Ha anche una denominazione più semplice da capire: PLIDA A1, PLIDA A2, PLIDA B1, PLIDA B2, PLIDA C1, PLIDA C2 e prevede delle prove specifiche per gli adolescenti tra i 13 e i 18 anni, le PLIDA Juniores.
Il punteggio assegnato a ogni prova è di 30 punti al massimo.
- cert.it. Arriviamo quindi all’ultima certificazione, rilasciata dall’Università degli studi Roma Tre.
Nonostante la grafica del sito faccia impallidire anche il web designer meno preparato di questo mondo, le informazioni a riguardo sono molto chiare.
Il cert.it è suddiviso nei classici sei livelli (cert.it A1, cert.it A2 e così via) e le sue prove d’esame hanno una durata variabile tra le 2 e le 5 ore e mezza.
Il costo varia dai 35 ai 200 euro ed è possibile sostenere l’esame presso la sede principale o negli altri centri convenzionati.
Punto.
Le certificazioni di italiano L2 per insegnanti.
A dispetto dell’ampia diffusione dell’insegnamento dell’italiano L2 in contesti informali, come ad esempio i circoli Arci, le parrocchie e simili, le certificazioni per gli insegnanti di italiano L2 hanno tardato ad affermarsi.
Questa situazione si è verificata a mio parere per la difficoltà nello stabilire oggettivamente cosa renda un insegnante un buon insegnante, per l’eterogeneità del pubblico a cui i docenti di L2 si rivolgono (dal rifugiato al manager d’azienda) e per la scarsa attenzione che a volte è stata prestata all’italiano quale strumento di conoscenza e partecipazione attiva alla vita in Italia.
Per dare uniformità e riconoscimento al lavoro svolto dai primi insegnanti di italiano L2 e fornire un orientamento a quelli che vorrebbero diventarlo, le stesse università che hanno pensato le certificazioni per gli studenti ne hanno create alcune ad hoc per i docenti.
La DITALS, ad esempio, è la certificazione promossa dall’Università di Siena (ed è anche quella che ho sostenuto io, se ti può interessare =) ) e prevede tre fasi di difficoltà: base, I livello e II livello.
La DILS di Perugia invece è suddivisa in due fasce, I e II livello mentre la CEDILS VENEZIA non prevede gradi diversi. Ad eccezione dell’ultima, se non si è in possesso di una laurea specifica nell’ambito dell’insegnamento L2 è necessario fare un tirocinio di 60 ore o più per poter sostenere l’esame.
Se sei interessato all’insegnamento scrivimelo nei commenti qui sotto e vedrò di scrivere un post più approfondito sull’argomento.
Per oggi dovrebbe essere tutto, ti aspetto la prossima settimana per annoi… ehm deliziarti con le certificazioni di inglese. Come sempre, se hai bisogno di ulteriori informazioni o vuoi prenotare un ciclo di lezioni con me per affrontare al meglio l’esame di italiano L2 fammelo sapere via mail: info@tramedi.it
Sono laureata in “Scienze Pedagogiche LM-85” (laurea magistrale). In anni precedenti ho conseguito la “Laurea triennale in Traduzione – Italiano L2 e Interculturalità”. Posso chiedere insegnare Italiano italiano agli stranieri ? . La laurea triennale si può considerare certificazione di italiano L2 ?
Buongiorno Ester, purtroppo non esiste una risposta univoca alla sua domanda; dipende dove e a che livello del percorso scolastico in Italia vorrebbe insegnare.
Partendo dal “basso”, esistono diverse associazioni che si occupano di promuovere condizioni di vita migliori per i migranti e generalmente richiedono solo una disponibilità settimanale o mensile, l’adesione ai valori proposti dall’associazione stessa e una buona conoscenza dell’italiano. La maggior parte delle volte chi insegna qui lo fa a titolo gratuito ma possono anche crearsi occasioni per un lavoro retribuito (e quindi più qualificato).
Ci sono poi le scuole private, che di solito richiedono ALMENO un titolo di specializzazione in didattica dell’italiano L2 (che può essere il suo diploma di laurea triennale oppure una delle certificazioni DITALS, CEDILS o CILS) e/o una comprovata esperienza come insegnante. In questo caso, i requisiti sono da verificare con chi effettua l’assunzione.
Per la scuola pubblica, invece, è consentita la partecipazione alla classe di concorso A023 solo a coloro che rispettano i requisiti dettati dal D.M. 92/2016 (se le interessa, lo può scaricare da qui: https://www.istruzione.it/concorso_docenti/documenti.shtml; se guarda l’allegato A, troverà l’elenco specifico dei Master e dei corsi di specializzazione ammessi).
Attenzione però che la classe A023 è stata attivata finora solo per i CPIA, cioè i Centri provinciali di istruzione per gli adulti.
Rimane, infine, l’insegnamento come libera professione. In assenza di un Ordine degli insegnanti L2 sta al singolo professionista delineare i criteri della propria attività e quindi del proprio livello di preparazione (fermo restando che un titolo fa apparire più affidabile il docente agli occhi di un potenziale alunno ma, da solo, non garantisce nulla).
Spero che la mia risposta possa esserle utile e le auguro buon viaggio per il suo percorso da insegnante.
Laura