Le certificazioni linguistiche sono documenti con validità internazionale che attestano la conoscenza di una determinata lingua, previo superamento di un esame a pagamento. I prezzi variano a seconda della lingua, del livello da testare e della modalità con cui è organizzato l’esame.

Da dove spuntano?

In Europa le certificazioni si basano sul Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER) o Common European Framework of References for Languages (CEFR), un sistema di classificazione delle competenze linguistiche elaborato dal Consiglio d’Europa nel 2001.

Il QCER prevedeva sei livelli in base al grado di padronanza della lingua:

  • A1 contatto – elementare
  • A2 sopravvivenza – elementare
  • B1 soglia – intermedio
  • B2 progresso – intermedio
  • C1 efficacia – avanzato
  • C2 padronanza – avanzato

A ogni livello corrispondevano competenze specifiche basate sulle quattro abilità fondamentali: lettura, scrittura, ascolto ed espressione orale.

Nel 2018 lo strumento del QCER ha subito alcuni cambiamenti: le abilità sono state sostituite dalle modalità comunicative (ricezione, produzione, interazione, mediazione); ai livelli principali se ne sono aggiunti altri (pre-A1, A2+, B1+, B2+) e gli strumenti informatici hanno assunto nuova rilevanza sia come mezzi di trasmissione sia come agenti della comunicazione.

Nel resto del mondo la conoscenza di una lingua viene verificata seguendo criteri differenti rispetto a quelli europei perciò quando si vuole capirne la validità può essere utile confrontarli con quelli del QCER.

In India, ad esempio, le certificazioni sono modulate in base all’uso che se ne fa: per attestare la conoscenza dell’hindi in generale o per ottenere un posto come dipendente governativo e così via. 

A cosa servono

Vuoi frequentare l’università a Londra? Hai bisogno di una certificazione.

Ti piacerebbe ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo in Italia? Hai bisogno di una certificazione.

Quell’offerta di lavoro sarebbe perfetta per te ma hai studiato il giapponese solo tramite Youtube? Hai bisogno di una certificazione.

Come puoi vedere, la gamma delle occasioni in cui è necessario avere un documento che attesti la conoscenza di una lingua è abbastanza ampia e condiziona a volte in maniera rilevante la vita di una persona: la possibilità di vivere in un determinato luogo, di accedere a un certo tipo di formazione ecc.

In ogni caso, i parametri di accesso all’università, alla cittadinanza e simili sono regolati da normative dell’ente o dello stato in cui vuoi entrare e che, generalmente, sono ben evidenti sui canali comunicativi utilizzati dagli enti stessi (sito web, Gazzetta Ufficiale ecc.).

Come sceglierle

Se leggendo su internet o chiedendo in giro ti sei imbattuto in mille sigle che ti sembrano arabo (“ma io volevo fare l’esame d’inglese!”) e speri che qualche santo ti illumini, non sei il solo.

In realtà, per capire come scegliere la certificazione che ti serve basta seguire alcuni semplici passaggi:

  1. Stabilire qual è il motivo che ti spinge a sostenere un esame di lingua: per accrescere la tua cultura personale, per dimostrare al tuo capo che sei in grado sia di scrivere che di parlare in svedese oppure perché vuoi raggiungere la tua fidanzata in Cina.
  2. Scegliere la lingua: sembra banale da dire ma non tutte le lingue hanno lo stesso peso. Attenzione, non sto dicendo che una lingua sia più importante di un’altra ma che a seconda di come hai risposto al punto 1 di questo elenco il peso delle diverse lingue varia per te. La parola peso è un termine un po’ casereccio per indicare il valore che attribuisci a una lingua in base a elementi oggettivi – come la spendibilità a livello lavorativo, la facilità di accesso alle risorse per impararla – e soggettivi – quale ti fa sentire meglio, quale trovi più facile ecc. Io, ad esempio, a 20 anni non avrei mai studiato il russo perché non mi ispirava, a 30, dopo essere stata in Giappone, mi sono mangiata le mani per non aver imparato i kanji, e a 40… beh, non ci sono ancora arrivata =) Ma, come vedi, la scelta si modifica anche in base al momento storico o personale che stai vivendo.
  3. Verificare che l’ente certificatore che hai scelto rientri nell’elenco del MIUR. Questo elenco evidenzia gli istituti che si occupano di formazione degli insegnanti, ma vale anche per chi insegnante non è. Consultandolo prendi due piccioni con una fava: scopri chi eroga le certificazioni – e quindi dove sostenere l’esame – e ti assicuri che queste ultime siano realmente riconosciute a livello normativo. Purtroppo la lista non comprende tutte le lingue ma per quelle più comuni è abbastanza esaustiva.
  4. Verificare il prezzo. Alcune scuole di lingue propongono, insieme alla tariffa per sostenere l’esame, anche un corso di preparazione. Se stai cercando qualcuno che t’insegni, grandioso! Se invece sei intenzionato a studiare per conto tuo e poi presentarti direttamente il giorno dell’esame fai bene attenzione a questo aspetto quando paghi o chiedi informazioni. Il ventaglio di prezzi per la sola certificazione è piuttosto ampio: si va dai 50 euro ai 300 e più, a seconda del livello, della lingua e del tipo di linguaggio (generale o settoriale).

Come prepararsi

Eccoci arrivati alla questione più spinosa: come faccio a preparare l’esame? È meglio studiare da soli o con un’insegnante? Quanto tempo ci vorrà?

Purtroppo la risposta è: dipende.

Se parti da zero, se devi ottenere la certificazione in tempi rapidi, se hai pochissimo tempo da dedicare perché hai mille altri impegni e vuoi che in quei 30 minuti ci sia il massimo della produttività allora ti consiglio di farti seguire da un docente preparato.

Nel caso tu invece sia a un livello intermedio/avanzato perché hai vissuto per un certo periodo all’estero, perché sono anni che studi la lingua ecc. allora potrebbe essere sufficiente acquistare un manuale con le vecchie prove d’esame per capire come si svolgono i test, quanto durano ecc. Tieni comunque presente che per alcune attività (produzione orale e scritta) avrai bisogno almeno di un’altra persona: un amico madrelingua con cui fare conversazione o una collega che ti corregga gli errori.

Se segui un corso strutturato devi riservare sulla tua agenda almeno 30 ore di lezione per i livelli di base, 45-60 per quelli intermedi e 90 per i più avanzati. Leggi: ALMENO. A queste vanno aggiunte le ore effettive di completamento delle prove: da 1 a 5 per la parte scritta e da 10 minuti a 2 ore per la parte orale.

Esistono poi dei casi particolari in cui gli esami sono composti da diverse prove strutturate e corrette nell’arco di settimane perciò i tempi si allungano anche di mesi.

Ovviamente, se hai la possibilità di fare un soggiorno all’estero, più o meno prolungato, la preparazione dell’esame sarà sicuramente più completa e piacevole.

Servono davvero?

In questo caso la risposta è sì, ma con riserva.

Qualcuno sostiene che le certificazioni siano solo pezzi di carta che non danno effettivo riscontro delle competenze comunicative di una persona. Trattandosi per forza di cose di prove standardizzate, è vero che gli esami sono un po’ ingessati e forse non riflettono appieno le esperienze che si fanno quotidianamente ma a mio parere rimangono un ottimo modo per verificare in maniera oggettiva le conoscenze di qualcuno in una determinata lingua, soprattutto se noi stessi non la padroneggiamo.

Inoltre, le competenze comunicative non riguardano solo la conoscenza di una lingua ma coinvolgono molte altre caratteristiche di un individuo (se vuoi approfondire il tema qui trovi un altro mio post che ne parla) e le modifiche apportate al QCER di recente tengono proprio conto di questo aspetto.

Le certificazioni però possono proprio non servire nel caso di persone bilingue, impiegati il cui datore di lavoro non le richieda o in situazioni simili.

Ricapitolando:

  • Le certificazioni sono utili in diversi ambiti: accademico, lavorativo, personale;
  • Per sceglierle devi tenere conto di diversi fattori: per cosa ti servono, quale lingua preferisci, se l’ente che le propone è verificato oppure no, il prezzo;
  • Per preparare l’esame, se ne hai la possibilità o hai esigenze particolari, è meglio farsi seguire da un insegnante (altrimenti preparati a sudare da solo ;o) )
  • Le certificazioni NON fanno per te se credi che la conoscenza di una lingua non possa essere testata oggettivamente.

Spero che questo lunghissimo post ti abbia aiutato a chiarirti un po’ le idee riguardo alle certificazioni; nel caso avessi ancora dubbi scrivimeli pure nei commenti o via mail, sarò felice di risponderti.

E se hai avuto il coraggio di leggere fino a qui significa che sei davvero motivato perciò non ti restano che due possibilità:

– contattarmi all’indirizzo info@tramedi.it se vuoi una mano per preparare il tuo esame di lingua inglese o di italiano per stranieri;

– rimboccarti le maniche e iniziare a studiare.

Come sempre, se ritieni che questo post possa essere utile a qualcuno condividilo pure sui social. Nei prossimi post parlerò nello specifico degli esami relativi alle lingue che conosco: italiano per stranieri, inglese, spagnolo e hindi.